banner inside 01 de

Am Rand (ein Protokoll) - Veröffentlicht von martin_inside

0
×

Achtung

Dieses Event ist vorbei, bleibe mit uns für weitere Events

Event-Informationen

In einem kleinen Ort am Rand der Republik wird die lange vakante Stelle des Dorfpolizisten wieder besetzt. Der neu eingestellte Beamte erlebt eine ländliche Idylle, deren naive Vertrauensseligkeit all seine Alarmglocken schrillen lässt. Niemand schließt sein Fahrrad ab, Eier, Schraubenzieher und Verlängerungskabel werden ohne Gegenleistung verliehen, teilweise monatelang. Paketlieferungen werden einfach vor Haustüren abgelegt. Es gelingt dem Polizisten sogar, sich mehrfach unbemerkt Zugang zu fremden Wohnungen zu verschaffen. Erst als er die Bewohner auf die möglichen Gefahren aufmerksam macht, die jenseits der nahegelegenen Landesgrenze lauern könnten, werden nach und nach Maßnahmen zur eigenen Verteidigung ergriffen.

Geografisch, gesellschaftlich, moralisch - auf unterschiedlichsten Ebenen ist die Setzung von Grenzen eine Konstante menschlichen Denkens und Handelns. Philipp Löhle macht das zum Grundmotiv seines neuen Stücks. Darin wird das fiktive Dorf Randhausen zum Brennglas Europas und der Welt. Und die Grenze zwischen Komik und Tragik wird genau so oft überschritten wie die zwischen Fantasie und Alltag. Und nicht zuletzt teilt eine Grenze die Geschichte selbst - geschrieben in Form eines Protokolls - in zwei Hälften. Ein schmaler Grat zwischen Traum und Albtraum, auf dessen einer Seite sich Wildschweine, Rehe und Trolle durch die Wälder schlagen - und auf der anderen Panzer.

Mit Dietmar Gamper, Margot Mayrhofer, Freddy Redavid, Peter Schorn & Marlies Untersteiner

Inszenierung: Torsten Schilling
Bühne & Kostüme: Andrea Kerner
Musik: Markus „Doggi“ Dorfmann
Assistenz & Fußnote: Fabian Mair Mitterer
Licht: Julian Marmsoler

Kontakte :

Datum und Uhrzeit des Events :

Veröffentlicht von :

Könnte dich auch interessieren :

  • Traviata è il primo capitolo di un coraggioso progetto firmato da Monica Casadei, eclettica coreografa emiliana formatasi fra Italia, Inghilterra, Francia e vari soggiorni in Oriente, dedicato al celebre Maestro Giuseppe Verdi, che si propone di tradurre nel linguaggio della danza i melodrammi più celebri del più amato compositore italiano. Quella della Casadei è una resa scenica viscerale, fiammante di ardore e tormento che sino ad ora non aveva avuto precedenti nella danza contemporanea. Una danza esplosiva di corpi cangianti e multiformi, immersi nelle tinte del candore del bianco, del rosso passionale e del nero dolente ed impuro. Nulla si risolve in questo Corpo a Corpo con Verdi. Dietro i valzer, il male che attende. Dietro le feste e la forma, una società in vendita, vuota, scintillante. Quella di Casadei è una Traviata letta dal punto di letta di Violetta: la sua storia d’amore, la malattia, la gelosia, la società, si fanno intime e si allargano a un profondo discorso intorno alla femminilità. L’opera arde di una nuova potenza evocativa. Quella di Violetta è una storia in cui il senso della fine scorre ad ogni alzar di calice. «È tardi. È tardi» canta Violetta gravemente malata di tisi, sente che la sua fine è ormai vicina e aspetta che Alfredo vada da lei. E la frase «È tardi» diventa la chiave di Traviata della compagnia Artemis. Due parole che risuonano come una campana a morte. Perché nulla può essere recuperato. Perché Violetta, in abito rosso, danza e il suo cuore non può che grondare sangue che - oltre alla malattia - è anche segno di una ferita interiore da cui non c’è che scampo. Coreografia, regia, scene, luci e costumi Monica Casadei Assistente alla coreografia Elena Bertuzzi Musiche Giuseppe Verdi Elaborazione musicale Luca Vianini Drammaturgia musicale Alessandro Taverna Produzione Compagnia Artemis Danza/Monica Casadei Coproduzione Fondazione Teatro Comunale di Ferrara durata: 85 minuti
  • Traviata è il primo capitolo di un coraggioso progetto firmato da Monica Casadei, eclettica coreografa emiliana formatasi fra Italia, Inghilterra, Francia e vari soggiorni in Oriente, dedicato al celebre Maestro Giuseppe Verdi, che si propone di tradurre nel linguaggio della danza i melodrammi più celebri del più amato compositore italiano. Quella della Casadei è una resa scenica viscerale, fiammante di ardore e tormento che sino ad ora non aveva avuto precedenti nella danza contemporanea. Una danza esplosiva di corpi cangianti e multiformi, immersi nelle tinte del candore del bianco, del rosso passionale e del nero dolente ed impuro. Nulla si risolve in questo Corpo a Corpo con Verdi. Dietro i valzer, il male che attende. Dietro le feste e la forma, una società in vendita, vuota, scintillante. Quella di Casadei è una Traviata letta dal punto di letta di Violetta: la sua storia d’amore, la malattia, la gelosia, la società, si fanno intime e si allargano a un profondo discorso intorno alla femminilità. L’opera arde di una nuova potenza evocativa. Quella di Violetta è una storia in cui il senso della fine scorre ad ogni alzar di calice. «È tardi. È tardi» canta Violetta gravemente malata di tisi, sente che la sua fine è ormai vicina e aspetta che Alfredo vada da lei. E la frase «È tardi» diventa la chiave di Traviata della compagnia Artemis. Due parole che risuonano come una campana a morte. Perché nulla può essere recuperato. Perché Violetta, in abito rosso, danza e il suo cuore non può che grondare sangue che - oltre alla malattia - è anche segno di una ferita interiore da cui non c’è che scampo. Coreografia, regia, scene, luci e costumi Monica Casadei Assistente alla coreografia Elena Bertuzzi Musiche Giuseppe Verdi Elaborazione musicale Luca Vianini Drammaturgia musicale Alessandro Taverna Produzione Compagnia Artemis Danza/Monica Casadei Coproduzione Fondazione Teatro Comunale di Ferrara durata: 85 minuti
  • La compagnia ArteFatto Teatro di Verona presenta lo spettacolo "Il toy boy di nonna". Il divertimento è assicurato. Offerta libera