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NATURNS lacht! - Rix Rottenbiller - Veröffentlicht von martin_inside

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Event-Informationen

In seinem ersten Bühnenprogramm „So kann i ned oawad’n …“ geht es darum, dem Publikum Erlebnisse aus seinem Alltag, ob privater Natur oder auch die eines DJ’s, näher zu bringen. Über erlebte Situationen, die vom Schmunzeln bis hin zur Fassungslosigkeit alles ins Gesicht zaubern können, ließe sich locker ein Buch schreiben. Aber viel lieber erzählt er Geschichten, die das Leben so schreibt und schaut dabei den Menschen in die verwunderten Augen. „Denn do woaßt glei, wos los is!“

Die ersten Kabarett- und Kleinkunstpreise hat er schon erhalten:
Stockstädter Römerhelm Publikumspreis 2018
Ostbayerischer Kabarettpreis 1. Preis Jury 2017
Paulaner Solo+ 1. Preis Jury 2015
Tuttlinger Krähe 2. Preis Jury 2015

Die Laudatio dazu:
„Vom „Verlust an Muttersprache“ ist in seinem Programm gelegentlich die Rede. Er selbst aber ist ein Meister des Wortes, einer, der spricht, wie ihm der bayerische Schnabel gewachsen ist, wenn er seine Geschichten aus dem Alltag und aus seiner Tätigkeit als Hochzeits-DJ ins Publikum schleudert. Dabei ist er kein Mann der leisen Töne. Brachial, ungeschliffen und direkt kommt sein Humor daher, den er selbst in keine der üblichen Kategorien einsortiert wissen will. Ob nun Kabarett, Comedy oder Stand Up – maximal unterhaltsam sind Rix Rottenbillers Nummern allemal und sein Vortrag tut ein Übriges. Das gilt für die Erlebnisse bei einer nächtlichen Polizeikontrolle ebenso wie für den verzweifelten Versuch, dem vom Alkohol gezeichneten Hochzeitsgast Hansi einen Musikwunsch zu erfüllen. Das Publikum goutiert das mit reichlich Applaus und zieht auch dann begeistert mit, wenn Rix – einmal in Fahrt – mal
drastischere Vergleiche oder ungeschönt-derbe Ausdrücke bemüht.
Nach eigenem Bekunden „koa optische Augenbrotzeit“ und vom Lebensalter her eher kein klassischer Nachwuchskünstler, ist der spät berufene Rix einer der Künstler, für die der Begriff Rampensau wie gemacht scheint. Der herrlich kurzweilige Auftritt von Rix Rottenbiller war eine „Tuttlinger Krähe“ wert!“

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  • Da questa sera si recita a soggetto, ovvero si improvvisa. Come prevedere dunque cosa accadrà proprio durante lo spettacolo che vedrete voi? Dipende dal pubblico, dal clima, dagli attori, da chi sceglierà di parlare per primo. A soggetto, ovviamente; a braccio, con dei punti fissi ma senza copione. Si parte dalla pièce di Pirandello, il quale nell’avvertenza posta in testa al terzo dramma della “trilogia del teatro nel teatro” si premura di scrivere al primo rigo: “L’annunzio di questa commedia, così nei giornali, come nei manifesti, dev’esser dato, senza il nome dell’autore”. Ovvero senza il suo di nome. E nell’elenco degli attori e delle attrici in cartellone mette al primo posto: “col concorso del pubblico che gentilmente si presterà”. Da questo testo si partirà per un viaggio, sempre accompagnati dal capocomico Paolo Rossi e la sua compagnia di giro, in un percorso sì pirandelliano, ma anche profondamente attuale. Perché Paolo da un lato parla direttamente con Luigi Pirandello e si lascia consigliare e portare avanti nella trama, dall’altro resta e rimane ancorato alla realtà, e a come la realtà odierna e più spiccia non possa non entrare inevitabilmente in qualsiasi cosa che sia viva come il teatro. La vita nel teatro, dunque, ma anche il teatro nella vita, ovvero il nostro bisogno continuo di mostrarci performanti in tv e sui social. Forse ci siamo tutti trasformati in personaggi tragicomici in cerca d’autore. “Ma scusa, se Pirandello pur di mantenere il segreto più misterioso sul suo testo ha fatto togliere il proprio nome dal cartellone”, dice Paolo Rossi, “chi sono io per spoilerare ciò che accadrà nello spettacolo di questa sera? Non sono mica un indovino, sono un comico scavalcamontagne. Se le parole per la “scheda” non le ha trovate un premio Nobel per la Letteratura, non potete pretenderle da me che ho fatto l’Itis!” E conclude: “Perché mettere in scena proprio questo testo? I miei maestri sono Fo, Gaber, Jannacci, Strehler e Pirandello. Ma Pirandello è quello che ultimamente frequento più spesso. Mi è anche apparso in sogno. Una volta, c’era anche Marta Abba, mi ha parlato di questo testo spiegandomi perché fosse proprio il momento giusto. Ma mi son svegliato per andare in bagno appena prima che me lo svelasse.” Lo svelamento avverrà direttamente sul palco, dal vivo. Ma solo a patto che tutti s’improvvisi all’unisono. AGIDI presenta Paolo Rossi in Da questa sera si recita a soggetto! Il metodo Pirandello drammaturgia di Paolo Rossi e Carlo G. Gabardini con gli attori Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Caterina Gabanella, Laura Bussani, Alessandro Cassutti e con la partecipazione del pubblico aiuto regia Luca Orsini scene Lorenza Gioberti costumi Elisabetta Menziani luci Elena Vastano ideazione e regia di Paolo Rossi durata: 120 minuti
  • Es gibt Termine vom 20 Apr 2024 bis 21 Apr 2024
    Seien Sie dabei, wenn das Stadttheater von Meran zum Schauplatz einer unvergesslichen Operninszenierung wird. Erleben Sie die ergreifende Geschichte von Orpheus und Eurydike in einer mitreißenden Interpretation, die Sie in eine andere Welt entführt.Aufführungen am Samstag, 20. April 2024 um 20:00 Uhr und am Sonntag, 21. April um 17:00 Uhr.Die Oper "Orfeo ed Euridice" basiert auf der antiken griechischen Mythologie von Orpheus und Eurydike. Sie erzählt die bewegende Geschichte eines Musikers, der in die Unterwelt reist, um seine geliebte Frau zurückzuholen. Mit eindrucksvoller Musik und tiefgründigen Gesangstexten entführt die Aufführung die Zuschauer in eine Welt voller Leidenschaft, Verzweiflung und Hoffnung. Eindrucksvolle Bühnenbilder und Kostüme ergänzen die Inszenierung, die das antike Griechenland zum Leben erweckt und eine unvergessliche künstlerische Erfahrung bietet.Mit über 70 Mitwirkenden aus Südtirol, dem Trentino und dem europäischen Ausland wird die Bühne zum Leben erweckt. Unter der Leitung von Richard J. Sigmund präsentieren das Vokalensemble Amaté, junge internationale Solisten und ein Projektorchester eine beeindruckende musikalische Darbietung und Inszenierung der Oper von Christoph W. Gluck. Ein wahres Erlebnis für alle Musikliebhaber!Die Studienakademie “Merano Academy Operastudio” bietet jährlich in 4 Stages Masterclasses für angehende Opern-, Operetten-, Musical- und Konzertsänger sowie Klavierbegleiter. Dabei erhalten die Studenten professionelle Beratung in den Bereichen Atem- und Stimmtechnik, Interpretation und musikdramatische Darstellung.Der „Kulturverein Amaté“ freut sich auf die Produktion und die Aufführungen. Wir bitten um Reservierung der Karten unter www.amatemerano.com oder telefonisch unter +39 351 6086539In italienischer Sprache mit Szeneneinführung in deutscher Sprache.
  • Traviata è il primo capitolo di un coraggioso progetto firmato da Monica Casadei, eclettica coreografa emiliana formatasi fra Italia, Inghilterra, Francia e vari soggiorni in Oriente, dedicato al celebre Maestro Giuseppe Verdi, che si propone di tradurre nel linguaggio della danza i melodrammi più celebri del più amato compositore italiano. Quella della Casadei è una resa scenica viscerale, fiammante di ardore e tormento che sino ad ora non aveva avuto precedenti nella danza contemporanea. Una danza esplosiva di corpi cangianti e multiformi, immersi nelle tinte del candore del bianco, del rosso passionale e del nero dolente ed impuro. Nulla si risolve in questo Corpo a Corpo con Verdi. Dietro i valzer, il male che attende. Dietro le feste e la forma, una società in vendita, vuota, scintillante. Quella di Casadei è una Traviata letta dal punto di letta di Violetta: la sua storia d’amore, la malattia, la gelosia, la società, si fanno intime e si allargano a un profondo discorso intorno alla femminilità. L’opera arde di una nuova potenza evocativa. Quella di Violetta è una storia in cui il senso della fine scorre ad ogni alzar di calice. «È tardi. È tardi» canta Violetta gravemente malata di tisi, sente che la sua fine è ormai vicina e aspetta che Alfredo vada da lei. E la frase «È tardi» diventa la chiave di Traviata della compagnia Artemis. Due parole che risuonano come una campana a morte. Perché nulla può essere recuperato. Perché Violetta, in abito rosso, danza e il suo cuore non può che grondare sangue che - oltre alla malattia - è anche segno di una ferita interiore da cui non c’è che scampo. Coreografia, regia, scene, luci e costumi Monica Casadei Assistente alla coreografia Elena Bertuzzi Musiche Giuseppe Verdi Elaborazione musicale Luca Vianini Drammaturgia musicale Alessandro Taverna Produzione Compagnia Artemis Danza/Monica Casadei Coproduzione Fondazione Teatro Comunale di Ferrara durata: 85 minuti