Il Museo delle Donne di Merano non è una semplice “scatola del tempo” in cui sono raccolti oggetti femminili, ma un’istituzione viva, attenta e attiva. Ne parliamo con Sigrid Prader, direttrice di questa istituzione nota ben oltre confine.
Cos’è diventato, a trent’anni dall’apertura, il Museo delle Donne?
Oramai siamo un luogo di incontro, di studio e, con la nostra biblioteca specialistica, anche un luogo di lettura e ricerca. Il carattere interdisciplinare contraddistingue il museo: si concentra sulla storia della quotidianità, senza essere un museo etnografico; guarda allo sviluppo dell’estetica, ma senza ridursi a una galleria d’arte; illustra la storia generale e locale senza essere un museo civico, realizza mostre di abiti senza essere un atelier di moda. E, nell’ottica della discussione tra i generi, il museo è interessante anche per gli uomini.
Cosa ci svela la sua vasta collezione?
Nell’esposizione permanente vengono presentati oggetti della nostra collezione che nella storiografia non sono stati presi in considerazione, perché provenienti dalla “sfera privata”: la moda, gli abiti, gli accessori e gli oggetti della vita quotidiana. Partiamo dal presupposto che la moda sia lo specchio della società e interpretiamo di volta in volta, sulla base di diversi aspetti, lo spirito dell’epoca di riferimento. Lo stesso vale per gli oggetti di uso quotidiano. Queste “cose mute” raccontano di storie vissute e si rivelano esemplificative della storia sociale e della quotidianità, oltre che della considerazione attribuita alle donne da parte dei rappresentanti della Chiesa, della medicina, dello Stato, della filosofia ecc.
Oltre all’esposizione permanente, con quali strumenti viene analizzato e discusso il ruolo della donna?
La nostra mission è dare un prezioso contributo di valore educativo, che arricchisca il panorama formativo anche nell’ambito della formazione degli adulti. Proponiamo seminari e convegni su tematiche di attualità e di interesse specifico per le donne. Ogni anno, nella sala dedicata alle esposizioni temporanee, vengono allestite mostre dedicate a tematiche femminili dall’Italia e dall’estero, che approfondiscono aspetti storici o riprendono tematiche socio-politiche attuali.
Inoltre, ogni 3 anni, diamo un premio a donne che lavorano per i diritti delle donne, con madrine quali la Nobel per la pace Shirin Ebadi o Monika Hauser, fondatrice di medica mondiale.
Quali sono i temi femminili di maggior attualità?
Per noi è fondamentale rimanere attente e aggiornate sulle questioni femminili, come, ad esempio, sul dibattito internazionale sul “Me-too”, sul femminicidio e sui diritti delle donne.
In che modo il museo meranese è legato ad altre realtà internazionali simili?
Dal 2008 abbiamo realizzato il sogno di creare una rete internazionale dei musei delle donne (https://iawm.international/ ) che ha sede nel nostro museo e ha dato vita ad un confronto comune sulla la tematica “donne e museo”. Miriamo a “immischiarci” nella realtà sul piano politico, sociale e culturale. I Musei delle Donne non solo amministrano un’eredità, ma costituiscono, soprattutto, un forum nel quale si producono storie e che funge da palcoscenico per riflettere sulla nostra cultura e la nostra società. [M.S.]
LA MOSTRA TEMPORANEA
Ausgekocht - Cosa bolle in pentola?
DOVE: Museo delle Donne
Via Mainardo 2 - Merano
DURATA: 09.11.2018- 30.11.2019
INFO: 0473 231216 - Diese E-Mail-Adresse ist vor Spambots geschützt! Zur Anzeige muss JavaScript eingeschaltet sein!
www.museia.it