Ai primi di ottobre è stata presentata la nuova edizione della Stagione operistica della Fondazione Haydn. Per parlare di questo e altro abbiamo incontrato Matthias Lošek, direttore artistico di Oper.a 20.21.
“Forces of Nature” è il motto della nuova edizione di Oper.a 20.21. Quali sono le “Forze della Natura” che pervadono le opere in programma?
Nel triennio passato i temi erano quelli dell’amore, dell’odio e della gelosia, temi che pervadono le Opere come la nostra vita. Ora ci chiediamo quali sono le forze che muovono il nostro agire, perché facciamo quello che facciamo. Ci interessa indagare l’equilibrio tra ragione e sentimento che guida la nostra vita. Ci chiediamo se l’uomo sia libero di pensare oppure segua un destino inevitabile, e che ruolo svolgano la religione e la politica, e la lettura dell’oroscopo.
Amalia! è un’opera “western”, un progetto di Franziska Guggenbichler Beck, la regista sudtirolese che è stata segnalata alla prima edizione del concorso di Teatro musicale “Fringe”, a cui hanno partecipato 42 candidati da tutto l’Euregio. Cosa la affascina del genere western? Il concorso sarà riproposto?
Avevo 4 anni quando guardavo i miei primi film western, di cui mio padre era un appassionato. Ho ritrovato più tardi quelle emozioni forti, come amore e odio, e il carattere epico proprio del western, nell’Opera. Tanti western hanno avuto colonne sonore importanti, ricordo quelle a firma di Ennio Morricone. Anche in Amalia! la musica ha un ruolo rilevante. La seconda edizione di “Fringe” è già in cantiere, ha quale tema centrale la figura di Arnold Schoenberg. I progetti possono essere inviati alla Fondazione entro il 22 febbraio 2019.
Quali sono i titoli del passato che a suo avviso sono “rivoluzionari” e hanno segnato la storia dell’Opera?
Con l’Orfeo di Monteverdi inizia l’Opera. Da una prospettiva soggettiva segnalo il Woyzeck di Berg, e poi Le nozze di Figaro di Mozart, un geniale quanto raro equilibrio tra tragedia e commedia, il Rosenkavalier di Strauss, l’opera completa di Lugi Nono, West Side Story di Leonard Bernstein, Wagner e Verdi. Tra gli autori viventi il nome più rilevante a mio parere è quello di Georg Friedrich Haas.
Il suo contratto è stato recentemente rinnovato fino al 2023. Guardando agli anni trascorsi, di cosa va fiero e di cosa si rammarica?
“Fiero” e “contento” sono categorie in cui non mi riconosco. Guardando al passato posso osservare che in tre anni siamo riusciti a diventare un “nome” riconosciuto. Alla prima stagione in soli tre mesi siamo riusciti a mettere in cantiere il cartellone. Diceva Claudio Abbado che “con nulla si fa tutto”, una massima che mi pare pertinente agli esordi di Oper.a 20.21. Nessuna produzione è definitiva e perfetta: se lo fosse dovremmo smettere il nostro lavoro.
Cosa si augura per la prossima stagione?
Di incontrare il favore di un pubblico ancora più numeroso e curioso di quanto l’Opera possa essere avvincente evitando i cliché.
CHI È
Matthias Lošek è nato nel 1969. Ha studiato storia e filologia tedesca all’Università di Vienna ed è stato critico culturale per il settimanale “Niederösterreichische Nachrichten”. Dal 2000 al 2007 ha ricoperto l’incarico di direttore artistico al Festival di Bregenz per il settore “Kunst aus der Zeit”. Dal 2007 al 2010 è stato referente per la politica culturale dell’assessorato alla cultura di Vienna. Dal 2010 è direttore artistico del Festival “Wien Modern” e dal 2015 di Oper.a 20.21.
Appuntamenti da non perdere:
> OPER.A 20.21 a Bolzano –
Teatro Comunale
La Voix Humaine - Francis Poulenc
Cavalleria Rusticana - Pietro Mascagni
30/11 ore 20 – 02/12 ore 17
Amalia! - Michael Cohen Weissert
09/02 ore 20 – 10/02 ore 17
La Wally - Alfredo Catalani
21/03 ore 20 – 23/03 ore 20
> OPER.A 20.21 a Trento
Dionysos Rising - Roberto David Rusconi
19/01 ore 20 e 20/01 ore 17
Teatro Sanbàpolis
Vixen - Leos Janacek
02/03 ore 20 – 03/03 ore 17 e ore 20
Gallerie Piedicastello