La misura della varietà artistica ed espressiva del teatro contemporaneo e il suo definirsi come contenitore di tematiche e problematiche attuali, costituiscono i tratti basilari degli spettacoli in scena nei teatri provinciali.
In merito il repertorio del Teatro Comunale di Bolzano è significativo. Ritorna Moni Ovadia (6-9 dicembre) con la novità Dio ride il cui sottotitolo è Nish Koshe che in yiddish significa “così così”. Il filo conduttore è il personaggio Simkha Rabinovich, l’ebreo errante assunto in scena da Ovadia accompagnato da cinque musicisti della Moni Ovadia Stage Orchestra. L’attore racconta con piglio comico e canta, recuperando la tradizione musicale yiddish, storie amare e umoristiche legate alla condizione di sradicamento personale e collettivo, culturale e religioso dell’ebreo moderno che assurge a delicata metafora della condizione spirituale dell’uomo contemporaneo.
La sala prove del settimo piano ospita la nuova edizione di Word Box curata dal Teatro Stabile con Incontro all’Otello (dal 7 al 16), ossia un percorso di letture propedeutiche alla produzione Otello Circus del Teatro La Ribalta ispirata all’Otello di Shakespeare e Verdi, che sarà presentata il giorno 23 al Teatro Studio. Nella compagnia diretta da Antonio Viganò, che annovera riconoscimenti nazionali e internazionali, recitano attori diversamente abili.
Si rimane in ambito shakespeariano con il celebre musical Kiss me, Kate di Cole Porter (4 dicembre, già all’Haus Michael Pacher di Brunico il 2 e l’indomani al Teatro Comunale di Vipiteno per poi arrivare al Teatro Puccini di Merano il 30): due attori ex coniugi recitano a Broadway la versione musicale della commedia La bisbetica domata e bisticciano fino a quanto l’intervento di alcuni gangster sposta le tensioni in una direzione assai complessa in seno alla quale maturano però i presupposti per la riconciliazione dei due protagonisti sulla scena e nella vita tanto che il sipario cala mentre si baciano appassionatamente.
Altrettanto interessante è il programma del Teatro Comunale di Gries che ospita due spettacoli del Teatro Stabile. È atteso Ascanio Celestini, prestigioso esponente del teatro di narrazione, con Il Pueblo (4 dicembre) secondo capitolo di un’ideale trilogia iniziata con Laika nel 2015. Il monologo è la rappresentazione di uno spaccato umano ambientato dietro alla cassa di un supermercato o dietro al bancone di un bar di periferia, fra barboni, prostitute, commesse, zingari, giocatori d’azzardo. Sono sbandati e disillusi dalla vita con i loro sogni e loro particolari poetiche esistenziali.
L’esplorazione del mondo dell’emarginazione caratterizza il tessuto narrativo di Luciano di Danio Manfredini (il 18), geniale e storico rappresentante dell’avanguardia italiana. Al centro del suo nuovo spettacolo c’è un uomo isolato, simile a un alieno, allucinato in cui convergono tematiche legate all’omosessualità, alla follia e all’abbandono vissuto in silenzio. Si cambia registro espressivo e culturale, virando nella comicità, con l’esibizione di Marco Cavallaro, Claudia Ferri e Antonio Grosso impegnati in Singles (il giorno 19, stagione Arte del far ridere del Circolo La Comune), movimentata e esilarante commedia di Rodolphe Sand e David Talbot di cui è protagonista un gruppo di amici alle prese con la ricerca del grande amore.
Non mancano motivi di interesse intorno alla produzione squisitamente locale Bastarda sera di Sergio Camin che lo stesso autore propone sul palcoscenico del Teatro Cristallo di Bolzano assieme a Benno Simma (13 dicembre). Diretti dalla regia di Andrea Bernard, i due interpreti propongono racconti di ieri e di oggi, riflessioni, ricordi, animano situazioni paradossali della vita quotidiana in un flusso espressivo caratterizzato dall’interazione tra parola e musica composta dallo stesso Simma sostenuto dal vivo dal chitarrista Gregor Marini, dal batterista Sandro Giudici e dal contrabbassista Gianni Casalnuovo.
Allo Spazio Costellazione, una sala di Oltrisarco di recente apertura, è in programma Storytelling: un concerto di storie (il 16) con Diletta La Rosa e Lucas Da Tos che intrattengono grandi e piccini con racconti di fantasia alla maniera degli antichi cantastorie.
E risultano indirizzate ai bambini anche le proposte del Nuovo Teatro di San Giacomo. La battaglia dei calzini, testo e regia di Dario Spadon in scena con Sabina Fraternali il 2 dicembre (Cooperativa Teatrale Prometeo) è ispirato alla fiaba La guerra dei calzini di Alessandra Fella ed è una sottile metafora delle tensioni d’oggi, incluso l’invito al rispetto delle regole della convivenza civile. Nido (9 dicembre, Teatro Telaio di Brescia) si fonda su un originale linguaggio teatrale privo di parole e di soli oggetti.
Prosegue con successo la stagione organizzata al Teatro Gino Coseri dalla Filodrammatica di Laives. Il 7 dicembre è in visione la commedia Ben Hur di Gianni Clementi (Gruppo Teatrale La Moscheta) come partecipante al 39° Concorso nazionale del Teatro Dialettale Stefano Fait. Si tratta di un testo che, attualizzando e capovolgendo la celebre storia del centurione romano, trasforma l’italiano d’oggi da immigrato sfruttato e schiavo in padrone sfruttatore degli immigrati.
Infine, agli spettatori dei teatri di Brunico (2 dicembre), Merano (il 28) e Vipiteno (il 29) è rivolta l’operetta Orfeo all’inferno di Jacques Hoffenbach (Compagnia Teatro Musica Novecento) che contiene in sé, pur magistralmente celata, una corrosiva satira del potere e delle classi agiate al tempo di Napoleone III. [M.B.]