L’edificio degli ex Telefoni di Stato in Corso Italia a Bolzano sarà trasformato in uno spazio di co-housing e co-working grazie ad un progetto promosso dalla Provincia di Bolzano.
Un tempo per telefonare era necessario recarsi ai Telefoni di Stato, il luogo che metteva in comunicazione il capoluogo con fuori Bolzano. Era frequentato da molti giovani, soprattutto dai ragazzi che facevano la “naia” e chiamavano le proprie famiglie in tutta Italia. L’edificio è in disuso ormai da vent’anni, ma con il progetto “Drin” i giovani ritorneranno a vivere questo spazio e il suo quartiere. Il nome Drin nasce dalla collaborazione con gli studenti del master di eco-social design dell’università di Bolzano: drin, un’onomatopea che ricorda il suono dei telefoni di un tempo ma anche l’avverbio che in tedesco colloquiale si usa per invitare qualcuno ad entrare.
La struttura che ospitava gli ex Telefoni di Stato verrà ristrutturata e trasformata in uno spazio di co-living per giovani creativi ed intraprendenti. Sarà un luogo per lavorare e per vivere insieme, “uno spazio aperto e di contaminazione, un luogo contemporaneo, in grado di accogliere i nuovi linguaggi e i continui cambiamenti”, sottolinea Luca Bizzarri, direttore dell’Ufficio Politiche Giovanili della Provincia. E poiché saranno i giovani i veri protagonisti di questo luogo, l’Ufficio Politiche Giovanili ha coinvolto nella progettazione del nuovo spazio il team del progetto Yob, gli studenti di Unibz e la Consulta Giovani provinciale.
Adelina Perlaska, presidentessa della consulta giovani in lingua italiana, spiega che “per conoscere i requisiti di questo spazio, è stato formato un apposito gruppo di lavoro che ha indagato alcuni degli esempi più virtuosi di co-housing e co-working in Europa. Al gruppo di lavoro si sono affiancati alcuni membri delle consulte giovani italiana e tedesca, sia per seguire i lavori sul campo, sia per portarne i risultati al tavolo di discussione con i politici. Ad oggi abbiamo un documento importante che contiene i requisiti caratterizzanti che tale struttura dovrà avere, perché diventi un luogo di contaminazioni creative e culturali. Mi auguro con i miei colleghi di poter portare avanti il progetto in nome e per conto dei giovani affinché un domani si possa avere in Europa un altro esempio virtuoso di co-housing e co-working. Sono convinta che questo spazio ha le potenzialità per diventare luogo di prestigio per le industrie culturali e creative sul territorio”.
Da qualche settimana anche il campus creativo make it visible - contemporary arts residency for youth, contribuisce alla rigenerazione dell’edificio ex Telefoni di Stato. Per la terza edizione del campus il luogo oggetto di indagine è proprio Drin, che verrà raccontato da un gruppo di giovani creativi tra i 18 e i 30 anni appassionati di linguaggi artistici. Attraverso i linguaggi del videomaking e dello storytelling, i partecipanti al percorso contribuiranno ad una nuova narrazione del palazzo di Corso Italia. Massimiliano Gianotti, organizzatore di make it visible, racconta che “i partecipanti, dopo aver scoperto lo spazio e raccolto informazioni in merito al suo passato, hanno dato vita ad una vera e propria sceneggiatura insieme all’esperta di sceneggiatura Alessia Tripaldi. Successivamente, sulla base delle capacità e preferenze dei partecipanti, è stata composta una troupe che, con il regista Stefano Lisci, realizzerà il cortometraggio in chiave autoriale”. [V.T.]
Il progetto ex Telefoni di Stato è promosso dalla Ripartizione Cultura italiana e ha come vision rabboccare di vita un edificio lasciato a se stesso per più di 20 anni, sulla scia degli esempi di rigenerazione urbana a base culturale del nostro territorio come Botteghe di Cultura e Cohousing Rosenbach.
Lo spazio DRIN è il piano terra dell’edificio sito in via Corso Italia 34, ha una superficie di 200m2 e aprirà nella primavera del 2019. Potrà essere luogo d’incontro per riunioni, laboratorio creativo, aula per formazione culturale o qualsiasi altra attività che renda i giovani le reali scintille dell’innovazione.
Progetto sviluppato dall’Ufficio Politiche giovanili in collaborazione con Libera Università di Bolzano, Yob-Ascolto giovani, Consulta Giovani, Make it Visible.