Sabine Raffeiner, meranese, danza da quando aveva sei anni. Oltre ad insegnare danza moderna nella scuola Arabesque di Irmtraud Filippi, da oltre dieci anni produce spettacoli di teatro danza e trova collaborazioni con moltissimi artisti, drammaturghi, scultori, musicisti, attrici anche internazionali.
Il suo obiettivo è quello di trasmettere emozioni. Un lavoro stimolante e interessante che l’ha portata a rappresentare lavori anche fuori provincia. Particolarmente gratificante per lei è stato vincere il “Premio Fersen 2016 per la Regia” con il pezzo di teatro danza “Ho dei bei piedi”, con cui ha affrontato il tema dell’immigrazione.
Sabine Raffeiner, ci racconta come si è avvicinata alla danza, quali sono state le sue prime esperienze e con chi ha studiato?
Danzo da quando ho 6 anni. All’inizio ho studiato danza classica nella scuola di Grete von Heimburg Kebat con Maria Pia Saltern. Dai 16 anni in poi mi sono specializzata in danza Jazz e Modern approfondendo inoltre gli studi della danza classica con i maestri Alberto Orieti, diplomato a Montecarlo, Umberto Bergna diplomato alla scala di Milano, Irmtraud Filippi, formatasi a Reggio Emilia nella scuola di Liliana Cosi e Marinel Stefanescu oltre a numerosi insegnanti di fama internazionale, tra cui Frank Freeman e Prof. Martin Puttke. Da ottobre 2011 fino aprile 2012 ho seguito un percorso di formazione per insegnanti di danza contemporanea presso l’A.I.D.A. di Milano superando con successo l’esame finale.
Quando ha deciso di passare all’insegnamento e cosa cerca di comunicare ai suoi allievi attraverso la danza?
Tornata a Merano dopo essermi laureata a Bologna in giurisprudenza, ho voluto proseguire con la danza Modern-Jazz che ormai faceva parte della mia quotidianità, era diventata una passione. In quegli anni a Merano non era possibile studiare lo stile che avevo danzato a Bologna, quindi ho fatto di necessità virtù e grazie alla fiducia di Irmtraud Filippi, della Scuola di danza Arabesque di Merano, ho potuto praticare la “mia danza” e trasmettere la mia passione ad altri ballerini. Quello che da sempre e ormai da oltre trent’anni anni cerco di comunicare ai mie allievi è la perseveranza, la dedizione allo studio serio e professionale, la gioia per la danza, ma soprattutto cerco di trasmettere emozioni.
Come vede lo sviluppo della danza in Alto Adige e più in generale che futuro vede per chi intende intraprendere questa strada anche a livello professionale?
L’Alto Adige ha fatto molto per la danza negli anni scorsi. Penso ai workshop di Bolzano Danza ma anche al festival internazionale di danza nelle sue edizioni estive. Una opportunità per i tanti appassionati che, grazie al sostegno pubblico, possono godere di queste proposte ad un prezzo veramente accessibile. Penso ai danzatori che dopo lo studio e la carriera fuori provincia e all’estero, sono rientrati in Alto Adige aprendo scuole di danza di ottimo livello, divulgando la danza in ogni suo stile e tecnica. Voglio citare in particolare il festival di danza contemporanea Alps Move, piattaforma per opere di danza contemporanea e di teatro danza che invita danzatori e danzatrici sudtirolesi, rientrati da tutta Europa, a proporre le proprie opere. Sarebbe auspicabile che si iniziasse a puntare ancora di più sui danzatori e sulle compagnie locali, sostenendo produzioni locali anche attraverso collaborazioni con i diversi festival esistenti. Chi intende intraprendere la strada a livello di professione ha comunque pochi sbocchi in provincia e spesso deve mettere in conto di lasciare l’Alto Adige.
Che cosa è per lei la danza?
Per me la danza è una parte molto importante della mia vita. L’altra parte della mia anima, la mia fonte di energia, il modo di esprimere la mia creatività. Con la danza cerco inoltre di trasmettere valori e di sensibilizzare su temi sociali di attualità, creando coreografie e pièce di danza a tema.
Negli anni diverse allieve mie hanno deciso di approfondire la loro formazione in danza e di intraprendere una carriera artistica. Altre, dopo gli studi universitari e la creazione di una famiglia hanno deciso di continuare a praticare la danza a livello amatoriale insieme a me. È una grande soddisfazione avere la consapevolezza di riuscire a trasmettere amore e passione per la danza che duri nel tempo. [P.B.]
“La danza è l’altra parte della mia anima, la mia fonte di energia, il modo di esprimere la mia creatività”
Sabine Raffeiner